"L’esposizione è dedicata all’intento del grande maestro catalano di rappresentare poemi e poetica attraverso segni e colori e presenta sei serie complete di litografie e acqueforti che vanno dagli anni Sessanta agli anni Settanta. La serie che da’ il titolo alla mostra 'Le Meraviglie' vuole essere un omaggio alla visione della vita che Mirò percepiva come un "giardino" nel quale scorgere e godere delle meraviglie offerte dalla natura, ma anche dalla capacità dell’Uomo di vivere in un sogno..
Nel ripercorrere la straordinaria forza creativa di uno dei più grandi protagonisti dell’arte del Novecento, la mostra presenta tra le altre la serie completa di Ubu Roi, un "Uccello Re" che va in vacanza alle Baleari, nella quale un Mirò ancora surrealista incanta con i suoi giochi di colore e segno, profondità e forma. Segue la serie dei poemi chiamati "Les marteau sans maître" dove Mirò evolve il surrealismo in una sorta di sintesi tra astrattismo geometrico e cromatismo lirico che si trasforma, nella terza serie delle "Meraviglie con variazioni" in un surrealismo maturo dove poema e opera si confondono, dove l’osservatore non percepisce più così chiaramente quale sia l’opera e quale il poema; la matita litografica traccia figure di cui si comprendono la gioiosità e la voglia di evadere, mentre l’occhio incontra nello stesso momento uccelli e donne, libellule e volti, formiche e bambini."
Biglietteria solo a Villa Mussolini Ingresso: intero 5 Euro, ridotto 3 Euro. (over 75, under 14, gruppi oltre le 15 persone) Gratuito disabili (l'accompagnatore paga l'ingresso intero) Prezzo famiglia 13 Euro (2 adulti e 2 bambini) Villa Mussolini via Milano 31 e Villa Franceschi via Gorizia 2.
Orari fino al 10 settembre dalle 10 all 13 e dalle 20 alle 23; dall'11 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Il catalogo della mostra è in vendita a Villa Mussolini al costo di 5 Euro
Informazioni: tel. 0541 693534 (Villa Franceschi), Informazioni turistiche, tel 0541 426050
A cura: Istituzione Riccione per la Cultura
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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