Stefano Accorsi, uno degli attori più noti e apprezzati del cinema italiano, e il regista Matteo Rovere presentano il film “Veloce come il vento” ispirato alla vita del pilota di rally Carlo Capone. Un film d'azione e di personaggi, approfonditi, ispirati a fatti, incontri reali, e racconti in cui i piloti non erano campioni, ma eroi, e le macchine non correvano, volavano.
Per interpretare il personaggio di Loris, Stefano Accorsi si è sottoposto ad un enorme lavoro di preparazione fisica, ha perso oltre 11 chili e ha dormito pochissimo per apparire più emaciato e "sfatto" (filmografia Stefano Accorsi).
Siamo nella terra dei motori, l’Emilia-Romagna, dove Rovere sceglie di ambientare questa storia vera raccontata al regista da un meccanico scomparso l'anno scorso, cui sul grande schermo dà il volto l'ottimo – e riccionese - Paolo Graziosi.
La passione per i motori scorre da sempre nelle vene di Giulia De Martino. Viene da una famiglia che da generazioni sforna campioni di corse automobilistiche. Anche lei è un pilota, un talento eccezionale che a soli diciassette anni partecipa al Campionato GT, sotto la guida del padre Mario. Ma un giorno tutto cambia e Giulia si trova a dover affrontare da sola la pista e la vita.
A complicare la situazione il ritorno inaspettato del fratello Loris (Stefano Accorsi), ex pilota ormai totalmente inaffidabile, ma dotato di uno straordinario sesto senso per la guida. Saranno obbligati a lavorare insieme, in un susseguirsi di adrenalina ed emozioni che farà scoprire loro quanto sia difficile e importante provare ad essere una famiglia.
Informazioni:
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IAT Informazioni e Accoglienza Turistica tel. 0541 426050
Riccione per la Cultura tel. 0541 608369 sito web
A cura: Istituzione Riccione per la Cultura, Giometti Cinema, Cinepalace Riccione
Comunicato stampa Cotroneo, Accorsi, Impacciatore
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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