Domenica 5 gennaio (ore 17.00) andrà in scena una delle opere più rappresentate nel mondo: La Traviata di Giuseppe Verdi, diretta da Stefano Bartolucci con la partecipazione del corpo di ballo dell’ Accademia di Danza Antonella Bartolacci di Riccione. I cantanti, tutti di altissimo livello internazionale, saranno affiancati dall’ Orchestra Raffaello e dal Coro Città Futura. Fra gli interpreti: Silvia Cafiero (Violetta Valery), Delfo Paone (Alfredo Germont) Ferruccio Finetti (Giorgio Germont), Giulia Spanò (Annina), Patrizio Saudelli (Gastone). In questa versione dell’opera, il regista Ezio Maria Tisi che, come cantante, ha lavorato con Franco Zeffirelli, Placido Domingo, Raina Kabaivanska, Sesto Bruscantini e altri grandissimi della lirica mondiale, propone un’ambientazione contemporanea per quest’opera ottocentesca le cui emozioni e i cui sentimenti appartengono all’uomo di ogni tempo. Lo spettacolo è già stato rappresentato con grandissimo successo in importanti teatri, tra cui il Rossini di Pesaro.
In collaborazione con l’Amministrazione Comunale, è già stato iniziato un percorso di sensibilizzazione ai valori dell’opera lirica nelle scuole della città. La Traviata è solo la prima di una serie di opere che Riccione Teatro e il Comune di Riccione hanno deciso di presentare per la prima volta sul palcoscenico sperimentale dello Spazio Tondelli nei primi due mesi del 2020. Dopo l’opera di Verdi sarà la volta di tre spettacoli, una trilogia pucciniana messa in scena da una delle compagnie più apprezzate del teatro di ricerca, i Kinkaleri. Gli spettacoli nascono per raccontare ai ragazzi il valore dell’opera, un genere solo apparentemente desueto che grazie ai linguaggi dell’arte e della scena riesce a toccare le corde del cuore di un pubblico contemporaneo di tutte le età.
Informazioni: Spazio Tondelli tel. 320 0168171, Ufficio Cultura tel. 0541 426031 e-mail; IAT tel. 0541 426050 e-mail
A cura: Spazio Tondelli
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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