Riccione alza il sipario sulla stagione autunnale e natalizia con un grande progetto espositivo diffuso che, per la prima volta, unisce le due più prestigiose ville d’arte della città, Villa Mussolini e Villa Franceschi, in un’unica prospettiva di celebrazione dell’identità locale e della sua memoria. L’Amministrazione comunale rende omaggio a due figure centrali nella narrazione visiva e culturale di Riccione: il fotografo Epimaco “Pico” Zangheri (Villa Mussolini, dal 5 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026) e l’artista poliedrico Roberto De Grandis (Villa Franceschi, dal 6 dicembre 2025 all’8 febbraio 2026).
Negli spazi di Villa Franceschi, sede della Galleria d’arte moderna e contemporanea, sarà allestita una importante esposizione dedicata a Roberto De Grandis. Pittore, illustratore, incisore ed educatore, De Grandis ha saputo coniugare un linguaggio visivo ispirato all’espressionismo tedesco con una profonda sensibilità civile e pedagogica. Curata dalla moglie, dal figlio e dai suoi sodali artistici, la mostra attraverserà l’intera produzione dell’artista, dalle opere giovanili a quelle della maturità, esponendo dipinti, disegni, grafiche e illustrazioni editoriali. Particolare rilievo sarà dato al suo impegno etico e inclusivo, testimoniato dalla collaborazione con il Comune di Riccione come educatore d’arte e con il Centro di socializzazione di Morciano. L’esposizione mette in luce la sua arte civile e poetica, profondamente legata alla sua comunità.
Roberto De Grandis (1956-2023) è stato un artista poliedrico profondamente legato a Riccione e alla sua comunità. Formatosi all’Accademia di Urbino, si è distinto come pittore, illustratore, incisore e progettista grafico. Il suo linguaggio visivo, ispirato all’espressionismo tedesco, si è sempre coniugato con una profonda sensibilità etica e pedagogica. Oltre alla sua intensa attività espositiva, ha collaborato con il Comune di Riccione come educatore d’arte, operatore pedagogico e operatore museale. Ha collaborato con il Centro di socializzazione di Morciano per bambini e adulti con disabilità e si è dedicato anche all’illustrazione di libri d’infanzia incentrati sulla storia locale.
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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