12 febbraio 2017

Ore 17

Cultura

Centro della Pesa, via Lazio

La memoria (R)innovata. Il futuro dell’antico - Incontro con Gianfranco Zidda

Rassegna di incontri sull’archeologia, terza edizione. L’ area megalitica di Saint Martin de Corleans.

Che importanza ha il patrimonio culturale nella società del futuro? A questo quesito si ispira la terza edizione del ciclo di conferenze promosse dal Museo del Territorio di Riccione: gli incontri in programma faranno il punto sulla riscoperta da parte del grande pubblico del ricchissimo Patrimonio storico italiano. 

 

 

“L'antichità non ci è data in consegna di per sé, non è lì a portata di mano;

al contrario, tocca proprio a noi saperla evocare” (Novalis)

 

 

Il 24 giugno 2016, ad Aosta, è stato aperto al pubblico il Parco e Museo archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, costituito da una grande struttura che protegge e rende accessibile una delle aree megalitiche meglio conservate dell’arco alpino. Un ancora inedito Tour virtuale sarà presentato per illustrare e far “visitare” il sito.

Il deposito stratificato dell’area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans, alla periferia occidentale della città di Aosta, in un’estensione di circa un ettaro, testimonia un’evoluzione storica ininterrotta, che partendo da momenti finali del Neolitico comprende tutto l’Eneolitico (Età del Rame), attraversa le successive Età del Bronzo, del Ferro e Romana, per giungere al Medioevo e all’Età Moderna, in un lasso di tempo che dal 4000 a.C. arriva fino al XXI secolo d.C.

 

Le ricerche archeologiche, iniziate dall’archeologo Franco Mezzena nel 1969 (anno in cui i lavori di sbancamento per la costruzione di condomini portarono alla luce la prima delle stele antropomorfe, riutilizzata come copertura di una tomba), si sono protratte fino a oggi, indagando un vasto giacimento costituito da più piani di antica frequentazione, con tracce, talvolta monumentali, della presenza umana e di attività a questa connesse.

 

Sulla base di quanto emerso dalle ricerche sul campo e dai successivi studi e approfondimenti, nell’area megalitica si è definita una sequenza di fasi caratterizzate dalla presenza di importanti testimonianze, oggi visitabili nel loro stesso luogo di rinvenimento.

La fase iniziale, contrassegnata da solchi di aratura e da un allineamento di pozzi contenenti macine e cereali, alla luce delle analisi più recenti è riconducibile al Neolitico. Nella seconda fase il sito si presentava come un “santuario” all’aperto, con allineamenti di simulacri di culto: pali lignei, di cui restano oggi le buche di alloggiamento, e stele antropomorfe di altissima qualità scultorea. La successiva trasformazione dell’area, con funzione funeraria, portò all’innalzamento di monumenti funebri costruiti con grandi pietre (megaliti), tra i quali risalta l’imponente dolmen su piattaforma triangolare (Tomba II).  

 

 

Informazioni: Istituzione Riccione per la Cultura - Servizio Musei e Archivi Storici  tel. 0541 600113, e-mailsito web

 

A cura: Istituzione Riccione per la Cultura

 

Scarica la locandina della rassegna La Memoria (R)innovata

 

Scarica l'abstract sull'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans

Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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