La Grande Arte al cinema torna con la rassegna 2018/2019, una serie di appuntamenti imperdibili per gli appassionati di arte. Dal 26 al 28 novembre, il terzo appuntamento è dedicato a Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce.
.... Il documentario narra la storia della nascita di una delle più grandi opere d’arte del ‘900, anzi di 300 capolavori che hanno rivoluzionato l’arte successiva. Il racconto di una passione viscerale che diventerà una vera ossessione e dell’uomo che da questa ossessione si è lasciato divorare: Claude Monet. La dimora di Giverny è la villa più costosa della zona ma le manca ancora qualcosa. Appena vi si trasferisce, infatti, Monet decide immediatamente di mettersi al lavoro: desidera creare un giardino “per il piacere degli occhi” ma si accorge presto che questa meravigliosa tavolozza naturale può offrirgli innumerevoli soggetti per la sua pittura. È così che, attirandosi le ire dei suoi confinanti, sradica tutti gli alberi da frutto, distrugge l’orto e inizia a creare il suo atelier en-plein-air. Nel sud della Francia sorge ancora lo storico vivaio Latour-Marliac, presso il quale Monet acquista quei fiori esotici dei quali si è innamorato all’esposizione universale di Parigi del 1889. 6 bulbi di ninfee: 4 gialle e due bianche. Pur tra le mille difficoltà, nel 1895 Monet piazza il cavalletto sulla riva del lago. Per la prima volta dai suoi pennelli prende vita un fiore di ninfea. È da queste prime pennellate che nasce il film evento che racconta l’amore e l’ossessione di Monet per le sue ninfee attraversando il giardino e la casa dell’artista a Giverny, ma anche il Musée D’Orsay, l’Orangerie e il Marmottan di Parigi, la grande mostra del Vittoriano di Roma. Le ninfee di Monet. ...
(Le ninfee di Monet. Un incantesimo di acqua e luce, pagina web Giometti Cinema).
Informazioni: Giometti Cinema tel. 0541 605176 Sito web Giometti Cinema
A cura: Giometti Cinema
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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