06 marzo 2025

dalle 21

€ 20

Cultura

Piazzale Ceccarini, 11

La bella stagione 2024/25 – Toccando il vuoto

Il 6 marzo alle ore 21, Lodo Guenzi alla sala Granturismo

Tratta da una storia vera, la pièce è ambientata nel 1985, durante un tentativo di scalata alle Ande peruviane. Qui, in fase di discesa, gli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates restano vittime di un incidente che provoca la caduta di Joe in un dirupo; per non rischiare di precipitare insieme al compagno, Simon è costretto a tagliare la corda da arrampicata. La storia si sviluppa tra passato e presente, tra passione, sensi di colpa, amicizia e resilienza. Il tempo e lo spazio si confondono, sottoponendo al pubblico un interrogativo costante: cosa avremmo fatto noi al posto di Simon? Rappresentato per la prima volta in Italia, il testo del drammaturgo scozzese David Greig, recensito in maniera molto positiva dalla critica internazionale, è una riflessione profonda sul tema delle scelte, etiche e non, che circondano gli eventi.

 

Scritto da David Greig. Traduzione di Monica Capuani. Con Lodo Guenzi, Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo,  Matteo Gatta. Regia di Silvio Peroni.

Produzione: Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito, Argot Produzioni e Accademia Perduta/Romagna Teatri Centro di Produzione Teatrale, con il contributo della Regione Toscana.

 

BIGLIETTI

I biglietti sono disponibili su Liveticket.it e nei punti vendita Liveticket (€ 20) .

Dal 22 ottobre sarà attiva anche la biglietteria del Palazzo del Turismo (martedì e giovedì, ore 14-18). Il giorno di spettacolo il botteghino apre due ore prima dell'inizio.

La bella stagione aderisce alla Carta del merito e alla Carta del docente: è possibile utilizzare i buoni per acquistare i biglietti esclusivamente su Liveticket.it.
Si raccomanda la puntualità. A spettacolo iniziato non è consentito l’accesso in sala, né è previsto il rimborso del biglietto d’ingresso in caso di ritardo.

 

Sito web Riccione Teatro

Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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