22 novembre 2024

Presentazione archivio dalle 19:30, spettacolo dalle 21

€ 10

Cultura

Piazzale Ceccarini, 11

La bella stagione 2024/25 – L'aragosta

Il 22 novembre alle ore 21, Francesca Airaudo alla sala Granturismo

Con una lingua basata sul dialetto di Riccione, lo spettacolo dipinge la vita di una donna anziana, la cui solitaria esistenza si svolge davanti agli occhi dello spettatore alternando dramma, divertenti parentesi comiche ed episodi surreali. Lo spazio scenico, accuratamente disegnato da Paul Mochrie, trasforma gli oggetti quotidiani e così il frigorifero, la lavatrice e altri elementi domestici assumono nuovi significati, diventando coprotagonisti di una narrazione che si snoda tra il reale e l’assurdo, con omaggi a maestri come Samuel Beckett e Raffaello Baldini.

La colonna sonora include brani iconici
del cinema italiano degli anni Sessanta e Settanta e citazioni inaspettate, come Acque amare di Carla Boni ed Eternità dei Camaleonti. Infine, l’aragosta, elemento che va a scardinare il ritmo del racconto, aggiungendo alla storia un tocco da film giallo.

 

La serata si aprirà alle 19:30 con Radiodrammi di Romagna in Tour!, presentazione dell’archivio sonoro del teatro in dialetto emiliano-romagnolo, a cura di Città Teatro.

 

Lo spettacolo è scritto da Francesco Gabellini; regia di Davide Schinaia.

 

BIGLIETTI

I biglietti sono disponibili su Liveticket.it e nei punti vendita Liveticket (€ 10).

Dal 22 ottobre sarà attiva anche la biglietteria del Palazzo del Turismo (martedì e giovedì, ore 14-18). Il giorno di spettacolo il botteghino apre due ore prima dell'inizio.

La bella stagione aderisce alla Carta del merito e alla Carta del docente: è possibile utilizzare i buoni per acquistare i biglietti esclusivamente su Liveticket.it.
Si raccomanda la puntualità. A spettacolo iniziato non è consentito l’accesso in sala, né è previsto il rimborso del biglietto d’ingresso in caso di ritardo.

 

Sito web Riccione Teatro

Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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