Il film rivelazione al 68° Festival di Cannes, dove ha vinto il Label Europa Cinemas e ha in questi giorni incassato anche il Premio LUX dal Parlamento Europeo. MUSTANG è l'opera prima di una giovane regista turca figlia di un diplomatico che da quindici anni vive e lavora in Francia. Il film è stato scelto dalla Francia per rappresentare il paese nella corsa all’Oscar nonostante sia girato in Turchia, da una regista turca, perché contiene una serie di valori in cui il paese si riconosce come la libertà, l’uguaglianza delle donne e l’importanza dello studio.
Sonay, Selma, Ece, Nur e Lale sono cinque sorelle che vivono in un villaggio nel nord della Turchia vicino al Mar Nero. Hanno un'unica colpa: di essere belle, giovani e orfane. Nell'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze un gioco innocente e libero, come quello di far il bagno vestite e sfidarsi nella lotta a cavalcioni di amici maschi, si trasforma per loro in una condanna alla reclusione. Dieci anni fa hanno perduto i genitori e oggi vivono insieme alla nonna e ad uno zio dispotico, violento e repressivo. Sarà una lunga estate scandita dall'arrivo delle inferriate alle finestre, delle porte chiuse a chiave, dalle lezioni forzate di economia domestica: una vera e propria educazione per la moglie ideale tanto che entro la fine dell'estate le due ragazze più grandi verranno date in spose in matrimoni combinati. Ma non abbiamo di fronte mostri bensì gente per bene colma di buoni sentimenti e di autentiche attenzioni per le ragazze, però soggetta a limiti culturali invalicabili.
E'Il film che ha aperto il festival di Cannes , con l'ultima vera diva del cinema francese, Catherine Deneuve. Un ruolo pieno di sfide che l'attrice, 71 anni, affronta intensamente interpretando un giudice minorile che segue per dieci anni, insieme a un educatore, il destino di un giovane, dalla prima infanzia quando è trascurato dalla madre, fino all’età di sedici anni, quando diserta la scuola e passa il tempo rubando auto.
La scelta di mettere in apertura questo film, con al centro una tematica sociale, la regista la motiva con un paragone tra il suo protagonista e i giovani terroristi "Mi ha colpito il fatto che avessero avuto percorsi di infanzia simili a Malony, con passaggi in centri detentivi e assenza di un percorso educativo. Questi ragazzi non sono stati protetti. L'educazione è un diritto di ogni bambino, se la famiglia non è in grado di garantirlo tocca alla società farlo."
Per interpretare il giudice minorile Florence, severa ma materna, ferma ma comprensiva, Deneuve ha assistito a molte udienze nel Tribunale di Parigi per capire il linguaggio e il tono usato con gli adolescenti, la pazienza e la perseveranza necessari in un mestiere difficile dove spesso si fa un passo avanti e due indietro E così nel corso del film Malony sembra trovare un suo posto nel mondo e poi perderlo, si impegna per tornare a scuola ma poi non riesce a mantenere il controllo di fronte all'ispettore che deve decidere se permetterglielo, incontra una ragazza che potrebbe costituire il suo primo legame emotivo col mondo al di là di una madre emotivamente instabile.
Aperitivo offerto da Bio's Kitchen prima di ogni proiezione
Informazioni: Ufficio Cultura tel. 0541 608369, ufficio IAT tel. 0541 426050
A cura: Istituzione Riccione per la Cultura, Giometti Cinema, Cinepalace Riccione
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Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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