Per il quarto anno consecutivo Fondazione Cetacea organizza Into the Blue- sea life fest, il festival che unisce conservazione degli ecosistemi e ricerca sull’ambiente marino grazie a un programma che include attività di educazione ambientale, laboratori itineranti per ragazzi, citizen science, conferenze e presentazioni di ricerche e progetti: una parte importante del fitto calendario di attività si terrà questo weekend (15 e 16 giugno) a Riccione, in p.zzale Ceccarini.
Al centro il mare Adriatico: un ecosistema delicato ma unico al mondo, e la sua straordinaria biodiversità. Attività rivolte a giovani, cittadini, associazioni, ricercatori e istituzioni, per conoscere meglio il mare di fronte a noi e quanto si sta facendo o dobbiamo fare per conservarlo.
Sabato 15, giornata dedicata ai ragazzi e alle ragazze, sarà all’insegna dei “Fumetti e Cartoni per conoscere e amare il mare”: alle ore 16 in piazzale Ceccarini si terrà la presentazione del quarto fumetto realizzato dalla giovanissima Alessia Barilari (volontaria di Fondazione Cetacea) “Milo e Cora in fuga da Atlantide” con protagonisti Milo e Cora, un biologo ed una sirena. La presentazione sfocerà in un corso gratuito di fumetto che Alessia regalerà a tutti gli intervenuti (prenotazione a informazione@fondazionecetacea.org) mentre alle ore 21 sarà il momento delle avventure animate “AcquaTeam: Avventure in Mare” e a seguire proiezioni a cura di Cartoon Club.
Domenica 16 giugno alle ore 17.30 “Focus sulle dinamiche geologiche ed ecologiche del bacino adriatico: intreccio tra cambiamenti naturali ed antropici per definire lo status attuale e le prospettive future” con la partecipazione del dott. Domenico Ridente con l’intervento dal titolo “Il progetto PNNR per un Centro Nazionale di Ricerca sulla Biodiversità. Guardare il futuro senza perdere di vista il passato”, ricercatore al Dipartimento di Scienze della Terra all’Università “La Sapienza” di Roma e del CNR-IGAG e il Prof. Marco Candela, professore ordinario al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna.
Sempre la domenica alle ore 21 si terrà la proiezione di “Abyss Cleanup” (52’’), il nuovo film-documentario realizzato da Igor D’India incentrato sul problema dei rifiuti sui fondali marini: l'opera del regista ed esploratore palermitano, che da 15 anni ha scelto di mettere la sua arte e la sua passione al servizio dell’ambiente, è un’avventura che attraversa i mari italiani, accendendo i riflettori su quei luoghi che, sommersi da decine o centinaia di metri d’acqua, sono diventati vere e proprie discariche sommerse.
Prodotto da POPCult con il sostegno di Regione Siciliana - Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, Piano Sviluppo e Coesione Sicilia il film ha visto la collaborazione dell'Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Cnr-Ias), Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag) e Università degli Studi La Sapienza di Roma, oltre che dell’associazione ambientalista Sea Shepherd Italia.
Il documentario è stato presentato in anteprima l’8 giugno scorso (in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani) al Festival Cinemambiente di Torino, l’importante rassegna nel 1998 con l’obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali a livello internazionale.
Il documentario nasce per sensibilizzare il pubblico sull'inquinamento dei fondali marini e sulle possibili strategie per combatterlo. Esplorando i fondali marini della nostra penisola, dalla Liguria alla Sicilia, il regista ci mostra situazioni dove la cattiva gestione dei rifiuti ha terra ha portato allo sversamento di grosse quantità di rifiuti in mare, cimentandosi anche nella difficile impresa di rimuovere queste “discariche sottomarine” con l’aiuto di volontari e subacquei.
Il viaggio, cominciato nel lontano 2019, si è concluso nel giugno 2023, con l’esplorazione a 600 metri di profondità dello stretto di Messina grazie a un ROV, robot a comando remoto in grado di effettuare riprese dei fondali e mostrare così la realtà sottomarina. Un momento in cui lo sconforto del vedere grandi quantitativi di rifiuti sommersi e, per ora, irrecuperabili si alterna alla gioia dello scoprire una natura che si adatta e che regala sorprese.
Un progetto che non sarebbe stato possibile senza la fondamentale collaborazione del Cnr, i cui ricercatori hanno guidato le fasi dell’esplorazione del fondale e che nel 2019, insieme all'Università degli Studi di Roma La Sapienza, hanno pubblicato uno studio sul ritrovamento di grandi accumuli di rifiuti sui fondali profondi nello Stretto di Messina, punto di partenza anche per il documentarista palermitano. L'esplorazione ROV è stata inoltre effettuata in collaborazione con l'organizzazione ambientalista Sea Shepherd, impegnata nella Campagna Ghostnet 2023 che ha l’obiettivo di combattere il problema degli attrezzi da pesca abbandonati, e che ha messo a disposizione l’imbarcazione Conrad per i rilievi.
Sarà presente alla proiezione la ricercatrice del Cnr-Igag Martina Pierdomenico e l’assessore all’ambiente del Comune di Rimini Christian Andruccioli.
Con il patrocinio di Comune di Riccione, Comune di Rimini, Regione Emilia Romagna, Guardia Costiera.
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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