06 novembre 2017 - 28 novembre 2017

Lunedì ore 21 e martedì ore 20.30

Ingresso unico 5 Euro, abbonamento 5 film 17,50 Euro

Cultura

Cinepalace via Virgilio

Riccione Cinema d'Autore stagione 2017/2018 - Novembre 2017

Prosegue nel mese di novembre la programmazione bisettimanale del lunedì e del martedì sera, al Cinepalace.

Cinema d’Autore novembre, rassegna promossa dal Comune di Riccione e da Cinepalace, apre il secondo ciclo lunedì 6 novembre con il film italiano che concorrerà agli Oscar per la categoria miglior film straniero, A Ciambra, pellicola di Jonas Carpignano che ha trovato il sostegno e l’appoggio di Martin Scorsese. Martedì 7 red carpet d’eccezione con Alessio Boni, il celebre amato attore di cinema, teatro e televisione che incontra il pubblico nella veste di protagonista del film giallo La ragazza nella nebbia, diretto da Donato Carrisi, autore del best seller che porta lo stesso titolo del film. La settimana successiva, lunedì 13 e martedì 14, è la volta di Ammore e malavita, pellicola dei dissacranti e ironici Fratelli Manetti che hanno  strappato mari di risate al festival di  Venezia, grazie anche alla caratura degli attori e alla perfetta caratterizzazione dei personaggi. Lunedì 20 e martedì 21 si cambia genere con la coinvolgente storia d’amore Dove non ho mai abitato, che indaga sulle relazioni difficili, con la recitazione appassionata  di Fabrizio Gifuni e Emmanuelle Devos. Si conclude lunedì 27 e martedì 28 con Una donna fantastica, film cileno premiato a Berlino, molto toccante e convincente, che affronta le ostilità e il pregiudizio in cui incorre una relazione sentimentale particolare. 

 

 

PROGRAMMA

 

6 novembre, A CIAMBRA

A Ciambra, del regista Jonas Carpignano, prodotto con  il prezioso contributo di Martin Scorsese, rappresenterà l’Italia nella corsa alla nomination ai prossimi Oscar nella categoria miglior film straniero. Al Festival di  Cannes, ha vinto l’importante Label cinemas award come miglior film europeo. Un film eccellente e molto originale, racconta il rapporto tra rom e africani nella zona di Gioia Tauro, dove c’è una sorta di enclave, la Ciambra appunto, con casermoni in cui le due comunità vivono gomito a gomito. Il regista ci fa seguire le vicissitudini quotidiane di un ragazzino rom, Pio Amato, astuto e avventato, intelligente, fiero, inarrestabile, indomabile. Una forza della natura che buca lo schermo. Nessuna retorica dell’eroe-bambino però, nessuna enfasi umanistica, perché se Pio è un eroe, lo è a modo suo. Un ragazzo alla ricerca affannosa ma ostinata, caparbia, di un punto di riferimento, di un appoggio nell’amore, nell’affetto. Questa la sua impresa eroica, di adolescente che si sta affacciando all’età adulta in conflitto con la famiglia. È combattivo ma in fondo spaurito come chiunque si trovi di fronte all’entrata in una terra incognita. La richiesta di attenzione e amore per quanto confusa è evidente. L’inquietudine e il caos sfociano in un rapporto empatico e intenso con la comunità di immigrati africani e in particolare con uno di essi, un giovane molto carismatico. Nel film gli stati d’animo, la sofferenza e la condizione umana sono restituiti attraverso un’attenta rappresentazione dei comportamenti e degli eventi che ne conseguono e il  regista riesce a esprimere atmosfere intense, un tono intimo e di forte empatia verso esseri umani quotidianamente oggetto di odio e diffidenza, verso le minoranze etniche, verso azioni che normalmente non sono considerate buone.

 

7 novembre, LA RAGAZZA NELLA NEBBIA. Ospite in sala l'attore protagonista Alessio Boni

La ragazza nella nebbia è il primo film da regista di Donato Carrisi, lo scrittore italiano di thriller più letto nel mondo. La storia – scritta dallo stesso Carrisi (ed. Longanesi, 2015) – è ambientata tra la foschia di un paese sperduto di montagna, dove una ragazzina di nome Anna Lou scompare e nessuno sembra completamente innocente. Non c’è sangue, non c’è un’arma, non c’è violenza. I 160.000 lettori che hanno conosciuto la storia di Anna Lou, del "mostro" che l'ha presa e dei "mostri" che la cercano, ritroveranno quelle atmosfere e quei personaggi: rivedranno l'agente Vogel con il volto di Toni Servillo, quelli del professor Martini, l'insegnante di letteratura che Vogel e i media indicano come il principale sospetto, con quello di Alessio Boni, il procuratore Meier diventa la poliziotta Michela Cescon, lo psichiatra Flores è la star internazionale Jean Reno, che recita in italiano. Il film si apre come si apre il romanzo, con l'incontro tra Vogel e Flores nello studio dello psichiatra in una notte di nebbia due mesi dopo la scomparsa di Anna Lou; l'agente ha avuto un incidente ma è illeso, il sangue sulla sua camicia non gli appartiene, pretende di non ricordare nulla ma Flores non accetta un'amnesia, vuole sapere perché è tornato in quel paese dopo che l'indagine è finita. E così riavvolge il nastro della storia. Alessio Boni è stato attratto dal personaggio del professore Martini e dall'idea "del male come un seme che alberga in ognuno di noi, non solo in quello di certi personaggi alla Scampia che ne sono in qualche modo predestinati. C'è in giornalisti, scrittori, architetti, attori. Ognuno di noi può avere una crepa dentro la quale si insinua dell'acqua fino a trasformarsi in una cascata che può fare molto male e persino uccidere".

 

 

13 e 14 novembre, AMMORE E MALAVITA

Risate e applausi a scena aperta alla Mostra del Cinema di Venezia  per i due fratelli del cinema italiano che  uniscono commedia e azione, cliché estremi e guizzi d'ingegno in un film che conquista. Un kolossal delle risate in cui il malaffare si sposa con la musica neomelodica. Un killer a pagamento che con il suo fratello d’armi, Rosario, è da anni al servizio di una coppia di camorristi, Don Vincenzo e  donna Maria, interpretati da un impeccabile Carlo Buccirosso e da una sorprendente Claudia Gerini che canta, balla, e recita in napoletano. Il film gioca con tutti gli stereotipi sulla città e i suoi abitanti, e giocandoci li disinnesca, li ridicolizza, li umanizza, raccontando di don Vincenzo, il Boss e "re d'o pesce" di Pozzuoli, che, salvo dopo un attentato, pianifica con la moglie, Claudia Gerini di farsi credere morto, come 007 in "Si vive solo due volte", per rifarsi una vita ai Tropici. A mettere il bastone tra le ruote del novello James Bond c'è però un'infermiera, ovvero il primo e indimenticabile amore di Giampaolo Morelli appunto, il sicario del Boss. La trama, tuttavia, è un fatto quasi secondario, perchè tutto ruota invece intorno a Napoli, una città allegra, con tante facce, comprese naturalmente quelle della criminalità e dei problemi seri. 'Ammore e Malavita' nasce anche come reazione a questa tendenza in atto da anni di mostrarne in tv o in letteratura, solo il lato negativo. Un cast "giusto" quello scelto dai Manetti adorati da tutti gli attori che raccontano la lavorazione come un'incredibile happening.

 

 

20 e 21 novembre, DOVE NON HO MAI ABITATO 

Ben riuscito melodramma che commuove e convince, una storia d'amore, fra un padre e una figlia, spesso difficile, e  fra un uomo e una donna, talvolta impossibile. Francesca, unica figlia di un anziano architetto della Torino bene, vive a Parigi insieme al compagno, decisamente più anziano di lei; si è allontanata dalle pressioni dell’ingombrante padre che sognava un destino professionale simile per la talentuosa figlia. Quando torna a Torino per fare visita al padre, accetta l'incarico di portare a termine la ristrutturazione di una magnifica villa, affiancando il collaboratore-pupillo del padre nell'impresa. Fra i due nascerà una forte attrazione, dovuta anche alle similitudini fra i due caratteri: entrambi introversi e timorosi di abbandonarsi alla vita e alle sue sorprese: mentre costruiscono per gli altri le case dei sogni, tengono invece intrappolati dentro se stessi i loro desideri. Come suggerisce il titolo del film, Franchi descrive spazi in cui nessuno, tranne il vulcanico e iconoclasta Manfredi, abita pienamente. La storia si  avvale della splendida fotografia di Fabio Cianchetti che sottolinea luci e ombre, e del montaggio rigoroso e pudico di Alessio Doglione che ci trattiene sulla soglia dei sentimenti. La recitazione di Fabrizio Gifuni ed Emmanuelle Devos nei panni di Massimo e Francesca è un gioco di sguardi che svela un'interiorità incandescente e di corpi che la trattengono a stento, mentre Giulio Brogi regala a Manfredi simpatia e fragilità.

 

 

27 e 28 novembre, UNA DONNA FANTASTICA

Il film cileno premiato al Festival di Berlino 2017 propone  un ritratto femminile molto delicato e molto "particolare": la storia d’amore tra la giovane Marina e un industrialotto del tessile di 57 anni che ha mollato la famiglia. Appena dopo aver festeggiato il compleanno di Marina, Orlando muore di notte per un improvviso aneurisma e Marina si trova a vivere quella particolare e sgradevole situazione di coloro che non hanno alcun vincolo legale con una persona che era loro compagna di vita e che è defunta. Con l'aggravante della sua transessualità, che agli occhi della famiglia di Orlando è qualcosa di perverso e degenerato. Ciò comporta una serie di discussioni e di attacchi verbali molto offensivi, a volte persino violenti, da parte degli ex-familiari che lei deve affrontare con coraggio e determinazione, insieme anche a svariate questioni pratiche, quali l'abbandono immediato dell'appartamento e pure del cane, rendendo ovviamente più difficile la sua condizione di profondo e sincero dolore. Dall'ex famiglia le viene, inoltre, negata la possibilità di partecipare alle onoranze funebri, data la sua particolare condizione sessuale ritenuta disdicevole ed imbarazzante e, pertanto, totalmente vergognosa. Dopo innumerevoli "battaglie", affrontate sia prima sia dopo la morte del suo compagno, la protagonista riuscirà ancora una volta a non soccombere e a volgersi verso il proprio futuro nuovamente con estremo coraggio e forza interiore. Sebastiano Lelio, riesce appieno nella presentazione di questo "atipico" personaggio femminile e crea un'opera tanto toccante quanto interessante, così da risultare un vero piccolo gioiello.

 

 

Buffet aperitivo offerto da Bio's Kitchen.

 

Informazioni: Cinepalace tel. 0541 605176, IAT tel. 0541 426050,  Ufficio Cultura tel. 0541 608369

 

Sito web Giometti Cinema


Sito web Riccione per la Cultura

 

A cura: Giometti Cinema, Cinepalace Riccione, Assessorato alla Cultura del Comune di Riccione

 

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Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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