Torna a Riccione Adidas Open d’Italia Karate, evento ormai consolidato del calendario riccionese che porta in città oltre 2.000 atleti, 350 società, 100 arbitri, familiari e tecnici al seguito, per un indotto stimato di 6.000 presenze. A sfidarsi sui dieci tatami allestiti al Playhall, dall’11 al 13 aprile, ci saranno giovani atleti dai 12 ai 18 anni iscritti alla manifestazione che, già quaranta giorni prima della scadenza, aveva registrato il tutto esaurito.
La competizione di livello internazionale vede il coinvolgimento di numerosi karateki che arriveranno dall’estero, oltre che da tutta la penisola. Gli atleti italiani, partecipando alle gare, potranno acquisire punti preziosi per il ranking nazionale della Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali).
L’evento è organizzato da Emilio Appiana, patron incaricato dal presidente della federazione Davide Benetello, e si avvale dell’organizzazione dal Centro Karate di Riccione. L’edizione da record dell’Open d’Italia Karate ha spinto gli organizzatori ad allestire due tatami in più rispetto allo scorso anno e deciso di dedicare l’evento alle sole categorie giovanili.
“Ancora una volta Riccione è un grande palcoscenico per le manifestazioni sportive di livello nazionale e internazionale -
ha detto l’assessore allo Sport, Simone Imola -.
Il fatto che eventi sportivi ormai consolidati da anni nel nostro palinsesto confermino la presenza di così tanti atleti racconta quanto la nostra città sia sempre di più pronta, preparata ed entusiasta di accogliere il mondo dello sport e i suoi appassionati”.
“La Federazione si avvale dell’organizzazione del Centro Karate Riccione
- spiega il presidente Moreno Villa -
e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Siamo anche molto soddisfatti dell’indotto che questo evento porta a Riccione e dell’entusiasmo che è cresciuto così tanto da dover chiudere le iscrizioni molto prima del termine”.
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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