Dal 3 al 6 novembre torna il Riccione TTV Festival, manifestazione biennale dedicata alle nuove frontiere del teatro. Ideato nel 1985 da Franco Quadri per indagare i legami tra teatro e video, e giunto alla 26a edizione, il TTV propone quattro giorni di spettacoli, proiezioni e incontri, tutti a ingresso libero, con un programma interamente ospitato nelle sale del Palazzo del Turismo di Riccione. A inaugurare il festival (organizzato da Riccione Teatro, con la direzione artistica di Simone Bruscia e la collaborazione di Graziano Graziani per la sezione teatro e Lorenzo Conti per la sezione di danza) è una delle voci poetiche più apprezzate della scena contemporanea, Mariangela Gualtieri. Giovedì 3 novembre, alle ore 21:00, la poetessa e cofondatrice del Teatro Valdoca presenta Nostalgia delle cose impossibili, rito sonoro di cui è autrice e interprete, con la guida di Cesare Ronconi. “Portare la poesia in teatro” scrive Mariangela Gualtieri “significa per me cavalcare la vertigine acustica del verso, far scoprire l’immediata efficacia di quella sottile, potente energia che chiamiamo appunto ‘poesia’, farne sentire la ritmica e la melodia.”
La giornata di venerdì 4 novembre è dedicata a un altro artista capace di allargare le frontiere del teatro, Alessandro Berti, attore, regista e drammaturgo che all’ultima edizione del Premio Riccione si è aggiudicato il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, “per la determinazione costante nell’affrontare le questioni più urgenti del nostro presente senza mai scindere la dimensione politica da quella intima”. A un anno di distanza da quel successo, Berti racconta al pubblico la sua idea di teatro (ore 12:00) e poi presenta uno dei suoi spettacoli più rappresentativi, Black Dick (ore 21;00). Virando continuamente tra conferenza, confessione, stand-up comedy e concerto, Black Dick ripercorre la storia dello sguardo bianco sul corpo del maschio nero, dai linciaggi alla pornografia, dallo schiavismo ai trionfi sportivi, e così facendo smaschera la violenza del rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali. Al termine (ore 22:00) Berti presenta due delle sue pubblicazioni più recenti, la trilogia teatrale Bugie bianche (Luca Sossella Editore) e il testo per ragazzi Le vacanze (Edizioni Primavera). L’intensa giornata è completata da un omaggio a Chiara Lagani, cofondatrice di Fanny & Alexander e vincitrice della prima edizione del Premio speciale per l’innovazione drammaturgica. Alle 18:00, in prima visione, viene presentato Giochi di bambini, documentario di Graziano Graziani in cui Chiara Lagani racconta trent’anni di Fanny & Alexander, dall’incontro con Luigi De Angelis sui banchi di scuola al successo internazionale.
Dopo Gualtieri, Berti e Lagani, sabato 5 novembre il TTV concentra la sua attenzione su Vitaliano Trevisan, protagonista assoluto, per quanto spesso da una posizione defilata e scomoda, del panorama letterario contemporaneo. Allo scrittore vicentino – scomparso pochi mesi fa e più volte ospite al Premio Riccione per il Teatro, vinto nel 2017 – il TTV dedica un convegno a cura di Graziano Graziani, con la partecipazione di studiosi e grandi protagonisti della scena italiana (Il teatro che racconta, ore 11:30-16:15).
Il programma prevede al mattino interventi di Federica Fracassi, Stefano Fortin, Gerardo Guccini, Rossella Menna, Sergio Lo Gatto e Fausto Paravidino, e al pomeriggio testimonianze di Michela Cescon, Paolo Repetti, Valter Malosti, Andrea Cortellessa, Ilaria De Seta e Roberto Citran.
Alle ore 21:00, Roberto Citran porta poi per la prima volta in scena Letteratura senza compromessi: l’attore padovano, già vincitore della Coppa Volpi al Festival di Venezia, legge brani tratti da romanzi, racconti e pièce di Trevisan, mettendone in luce la scrittura pungente e lucida, capace di smascherare le mutazioni del nostro Paese. Il focus sulla drammaturgia si completa con una presentazione editoriale e una performance.
Alle ore 18:00, Sergio Lo Gatto discute dell’impatto di Internet sulla critica teatrale, presentando il suo libro Abitare la battaglia (Bulzoni Editore). Alle 21:45, sale invece sul palco Lorenzo Maragoni, artista eclettico e campione del mondo di poetry slam, con Questa cosa che sembra me, spettacolo di parole, tra stand-up comedy e poesia, nato alla scuola di drammaturgia Scritture, diretta da Lucia Calamaro e promossa da Riccione Teatro insieme ad altre importanti istituzioni teatrali. Un uomo si interroga in modo intimo e autoironico insieme al pubblico. Che cosa siamo diventati? Perché, quando ci guardiamo allo specchio, non ci riconosciamo? Chi sono queste creature che un tempo eravamo noi, ma ora sono talmente stanche, spaventate, esauste da non sapere più chi sono? Questa cosa che sembra me è una specie di autoterapia, un concerto pop senza musica, in cui pezzi poetici e riflessioni agrodolci si alternano in un rapporto aperto con il pubblico.
Dopo l’ampio spazio dedicato al teatro di parola, l’ultima giornata del TTV, domenica 6 novembre, ha per protagonista la danza, indagata come da consuetudine del TTV nel suo rapporto con il video. L’ospite d’onore è Jacopo Jenna, coreografo, performer e filmmaker attivo con compagnie stabili e progetti di ricerca di tutta Europa. Alle ore 17:00 il Palazzo del Turismo ospita il suo Alcune coreografie, performance multidisciplinare che mette in dialogo la danzatrice Ramona Caia con un prezioso lavoro di raccolta video. La coreografia si costruisce attraverso la mimesi di una moltitudine di frammenti selezionati nella storia della danza. Nella prima parte della performance, la danzatrice incarna e trasforma il corpo dell’immagine. Nella seconda parte, un video originale dell’artista Roberto Fassone offre invece una sequenza di coreografie visive che riflette sulla materia intangibile di cui è fatta la danza.
La vocazione sperimentale del TTV è incarnata anche da Camere separate, installazione che propone brevi podcast teatrali in speciali “stanze d’ascolto” per singoli ascoltatori. Dopo il successo al 56° Premio Riccione, la seconda edizione del format trova spazio al Palazzo del Turismo dal 4 al 6 novembre (ingressi ogni 20 minuti, dalle ore 17:00 del venerdì fino alle 18:00 della domenica). I microdrammi selezionati – Di cosa parlo, quando parlo di acquari di Maria Wojtyszko e Hollywood di Tommaso Fermariello – nascono all’interno di due iniziative diverse, Il mondo raccontato dagli oggetti (collaborazione tra il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Riccione Teatro e il network internazionale Fabulamundi Playwriting Europe), e Abbecedario per il mondo nuovo (progetto del Piccolo Teatro di Milano rivolto ad autori italiani under 35 segnalati dal Premio Riccione o dal Premio Hystrio – Scritture di scena).
Ad accomunare le due iniziative è il desiderio di stimolare la creatività dei drammaturghi, invitandoli a ideare podcast distribuiti online ma proposti anche, come in questo caso, in speciali “stanze d’ascolto”: vere e proprie installazioni, piccoli set per singoli ascoltatori. Il titolo Camere separate fa riferimento a questo secondo tipo di fruizione, ma rimanda anche a una delle opere più celebri di Pier Vittorio Tondelli, scrittore al quale è intitolata la sezione under 30 del Premio Riccione.
Per ricordare l’opera e la vita di questo grande autore, legatissimo a Riccione, l’installazione propone in prima visione un video di Massimo Salvucci e Stefano Bisulli sul rapporto di Tondelli con la Riviera, attraverso testimonianze della giornalista e scrittrice Simonetta Sciandivasci e del direttore di Riccione Teatro Simone Bruscia.
Tutti gli appuntamenti del Riccione TTV Festival sono a ingresso libero.
Informazioni a cura Ufficio stampa 26° Riccione TTV Festival press@riccioneteatro.it
Informazioni: 320 0168171, dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00
A cura: Riccione Teatro, presentato con il sostegno di Comune di Riccione, Regione Emilia-Romagna e Ministero della Cultura.
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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