Storia e cultura

La città di Riccione ha una storia relativamente “giovane”, pur con tracce di primi insediamenti datate al II secolo a.C., e si identifica con la nascita del turismo verso la metà dell’800: da borgata di mare rurale, dedita all’agricoltura e poco popolata (circa 1800 abitanti) in pochi decenni diviene una località turistica conosciuta in Italia ed Europa.

 

Ritratta in manifesti pubblicitari, cartoline e segnalata in tutte le più importanti guide turistiche dell’epoca come città balneare “d’Italia”. È di questo periodo la costruzione della ferrovia con relativa fermata a Riccione, la costruzione dei primi ospizi marini per ospitare bambini affetti da scrofolosi, ma inizia anche a diventare la residenza estiva della borghesia. È del 1880 il primo piano regolatore della città ispirato al “sogno” di trasformare Riccione in un giardino  con viali alberati e ville immerse nel verde. Da 10 ville nel 1885 si passa a 200 nel 1905. Nel 1895 l'attività dei primi bagnini, Del Bianco, Manzi e Angelini, è ufficializzata con le prime concessioni demaniali. Nel 1901 Sebastiano Amati inaugura il primo hotel di Riccione, l'Albergo Amati in viale Ceccarini.

In un contesto di fermento e sviluppo socio-economico e culturale si inserisce l’opera benefattrice della famiglia Ceccarini, Giovanni e Maria Boorman Wheeler, che hanno lasciato alla comunità riccionese numerose iniziative assistenziali, sociali e culturali: sostenendo la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Riccione, con la distribuzione giornaliera di pasti alle famiglie indigenti; la costruzione del primo asilo infantile, con un’attività pedagogica fondata su criteri di sviluppo della personalità del bambino e non solo di semplice assistenza; infine la realizzazione dell’Ospedale “Ceccarini”. Nel 1912 fu intitolato a Maria Ceccarini il viale più importante e noto della città.

Nel 1922 Riccione diventa comune autonomo, nel 1928 si istituisce l'Azienda Autonoma di Soggiorno.

Dal 1926 al 1943 la famiglia Mussolini sceglie Riccione come meta di vacanza. Nel 1933 si contano 1300 ville e 84 esercizi fra alberghi e pensioni e 12 colonie estive per bambini. Vengono costruiti edifici per l'intrattenimento e lo sport, la cultura e il divertimento: Grand Hotel, Palazzo del Turismo.

Infine nel secondo dopoguerra la vacanza di mare è alla portata di tutti. Gli anni '50 segnano la nascita dei famosi locali alla moda. E' il boom del turismo di massa e Riccione diventa località balneare famosa e ambita.

Il Liberty a Riccione

A fine ‘800 e primi decenni del ‘900, per merito di numerose famiglie della borghesia italiana a Riccione trova l’ambiente ideale l’architettura Liberty. Riccione in questo periodo ha tutte le caratteristiche per sviluppare un nuovo patrimonio balneare  peculiare: terreni edificabili, viali alberati, un primo piano urbanistico voluto dal Conte Martinelli, i primi importanti alberghi. Affermati architetti del Liberty, invitati dalle famiglie borghesi che villeggiavano a Riccione, progettano e realizzano ville e villini sul modello di quell’eclettismo che stava trionfando in Europa. Caratteristica dello stile era il riprendere ispirazione dal passato ed inserirvi anche le più recenti proposte dell’art nouveau come l’uso di decorazioni floreali che nella loro iterazione sconfinavano nella ricerca astratta e l’uso di materiali di avanguardia anche se utilizzati con forme tradizionali (si pensi alla ghisa, al vetro ed al cemento).

 

Villa Lodi Fè

La caratteristica principale è la forma a chalet, una tipologia diffusa lungo la riviera adriatica (a Riccione è una delle prime ville ad adottarla).  La villa presenta le forme dello chalet nel parco, caratterizzato dalle finestre archivoltate, dalla pendenza delle falde di copertura, dal motivo decorativo a riquadri dell’intonaco esterno. Fu costruita da Decio Monti di Bologna, per passare successivamente ai Lodi Fè tramite il matrimonio di una discendente. La villa si trova all’interno del Parco Papa Giovanni Paolo II. Oggi è di proprietà del Comune di Riccione, sede del Premio Giornalistico DIG award e di Riccione Teatro.

 

Villa Franceschi

Villa Franceschi appartiene al patrimonio balneare nato nei primi decenni del secolo e partecipa con la sua costruzione al fenomeno urbanistico della crescita di Riccione come centro turistico. L’impianto architettonico è improntato a grande semplicità distributiva con la scala posta sull’asse centrale e le stanze ai lati. Note di maggior originalità sono: la stanza al piano terreno ampiamente finestrata che si protende sul giardino col terrazzo soprastante, il tutto di forma semi-esagonale e la torretta sul retro con il  belvedere finestrato, da dove era possibile ammirare il mare da sopra le chiome degli alberi.
Anche il giardino ci è giunto in buono stato di conservazione: sono leggibili tutte le aree pavimentate e quelle a verde, delimitate da un cordolino di cemento, per cui l’impianto iniziale della sistemazione a verde è integralmente conservato. Alcune essenze presenti, come i pini marittimi, dovrebbero appartenere alle piantumazioni originarie. 
Ma il maggior pregio dell’edificio sono le decorazioni esterne realizzate in cemento con una cura e grazia che un materiale così povero apparentemente non consentirebbe. L’ispirazione creativa derivava direttamente dai modelli decorativi dell’architettura eclettica nord europea della fine del secolo con disinvolte contaminazioni tra neogotico, neoclassico e art nouveau. La Villa è oggi proprietà del Comune di Riccione ed è sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea che ospita dipinti, sculture, disegni e grafiche del '900 e mostre temporanee.

 

Nell'area del centro, in particolare fra viale Ceccarini e viale Battisti, si apprezzano pregiati esempi dell'architettura balneare fra '800 e '900 nelle belle ville in stile Liberty. Sono preziose testimonianze dello stile di vita e di vacanza dell'epoca e raccontano la storia del turismo riccionese. Su viale Milano al civico 79 troviamo Villa Antolini progettata dall'architetto Vucetich nel 1923. All'angolo con via Baracca si notano i toni cromatici e gli elementi decorativi di Villa Bella. Su viale Gramsci spiccano le preziose decorazioni liberty della facciata dell'Hotel Des Bains, inaugurato nel 1908, e del Grand Hotel datato 1928. Accanto si nota la torretta di Villa Martinelli Soleri del 1877. Su viale Trento Trieste 26 troviamo Pensione Florenza dei primi del '900. Su via Spalato spicca l'elegante Hotel de la Ville degli anni '30. Oltre la ferrovia, su viale Diaz, Villa Pullè mentre su viale Ceccarini si notano Villino Graziosi del 1932 e Villa Serafini degli anni '20.

 

Riccione Teatro

L'Associazione Riccione per il Teatro promuove la cultura teatrale contemporanea attraverso il Premio Riccione per il Teatro, Riccione TTV, La Bella Stagione, la stagione teatrale che si svolge allo Spazio Tondelli e al Palacongressi.

 

Premio Riccione per il Teatro

Il Premio Riccione per il Teatro, nato nel 1947, è il più autorevole premio per gli autori teatrali italiani. Nato su iniziativa dell'allora sindaco di Riccione Gianni Quondamatteo e da Paolo Bignami, pittore e scenografo bolognese, il Premio testimoniava l'ansia di rinnovamento che animava la cultura del dopoguerra. La prima edizione veniva inaugurata in quella stessa estate del 1947 in cui prendevano l'avvio i due più importanti festival teatrali europei, di Avignone e di Edimburgo, mentre a Milano, nello stesso anno, partiva la prima stagione del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler e Paolo Grassi.

La prima edizione del Premio Riccione affiancò al teatro la letteratura (Sibilla Aleramo presidente, Mario Luzi, Guido Piovene, Elio Vittorini e Cesare Zavattini giurati) e assegnò il premio della sezione letteraria al ventiquattrenne Italo Calvino per Il sentiero dei nidi di ragno; il giovane Calvino ebbe a Riccione il primo riconoscimento del suo percorso di scrittore.

Il Premio Riccione è biennale. Della sua giuria hanno fatto parte i maggiori teatranti, critici e intellettuali italiani. Grazie al lavoro delle giurie, le opere di molti autori, in gran parte nuovi, sono state riconosciute e hanno trovato, sempre più numerose, la via della scena.

 

Riccione TTV

Nato nel 1985 e dal 2000 divenuto appuntamento biennale, il Riccione TTV Festival. Performing arts on screen è una manifestazione dedicata al rapporto tra le arti e le nuove tecnologie, promossa da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e Comune di Riccione. Ideato e curato dal Premio Riccione per il Teatro, il TTV si articola in incontri, spettacoli e proiezioni. Capace di coinvolgere comunità, grandi nomi della cultura, della musica, del teatro, della letteratura e della televisione, si propone come punto di riferimento per la riflessione sui linguaggi della contemporaneità.

 

La Bella Stagione

E' la stagione teatrale ideata da Riccione Teatro che ogni anno ha in programma spettacoli, concerti, eventi unici sia allo Spazio Tondelli che al Palacongressi.

Il calendario degli appuntamenti de La Bella Stagione è sul sito labellastagione.it

 

Riccione al cinema

Nel cuore di Riccione, nella struttura del Palazzo dei Congressi, si trova la multisala Giometti Cinepalace, con 6 sale tutte dotate di Dolby digital ex surround, Aria condizionata, poltrone ultracomode, parcheggio gratuito, sistema di sterilizzazione occhiali 3D.

Oltre alla programmazione ordinaria, il Cinepalace ospita anche rassegne ed eventi speciali, oltre a Riccione Cinema d’Autore, gli appuntamenti con il cinema d’essai organizzati dal Servizio Cultura del Comune di Riccione.

I posti sono numerati ed è possibile effettuare la prenotazione sia telefonicamente che on line.

Riccione Cinepalace

Viale Virgilio, 19

Tel. 0541 605176

Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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