Giovedì 5 gennaio alle ore 17.00 (ingresso libero) speciale visita guidata di Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte, curatore della mostra e del catalogo dedicato all’artista.
Un’esposizione di opere edite e inedite tra cui tele, carte e taccuini mai esposti prima in pubblico, custoditi nel suggestivo studio di Ca’ Andrino a Misano Monte.
La mostra riscopre la dimensione europea e soprattutto francese di uno dei più talentuosi e colti, ma anche nascosti artisti della Romagna adriatica: questo è il senso del titolo Rêves parisiens, “sogni parigini”.
Augusto Del Bianco si è formato nella capitale francese, diplomandosi in mosaico e affresco all’Academie des Beaux-Arts e specializzandosi in disegno all’Academie de la Grande Chaumière, mentre praticava pittura e incisione nell’atelier di Goetz a Montparnasse, e scultura in quello di César. Tra i suoi maestri ed estimatori si ricorda anche Riccardo Licata.
Noto al pubblico romagnolo per alcune celebri opere civili e religiose tra cui il busto di Karl Marx alla Biblioteca di Riccione, e quelle misanesi del Monumento ai Caduti Civili (1980) e dei mosaici per l’antica Chiesa dei Santi Biagio ed Erasmo (2005), nonché per le sue rare ma apprezzatissime esposizioni tenutesi a Forlì (1981), Rimini (1978-2007) e Riccione (1979-1996), Augusto Del Bianco era conosciuto in ambito nazionale ed europeo per le mostre di Parigi (1973-1975), Düsseldorf (1981), Venezia (1982), Roma (1983) e Capri (2006-2007).
I suoi lavori si trovano in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere.
Il catalogo a cura e con saggio critico di Alessandro Giovanardi, porta la prefazione di Rodolfo Francesconi dell’Associazione Culturale Impronte Adriatiche.
Informazioni: Istituzione Riccione per la cultura, tel. 0541 608321 - 608369, Galleria d’arte moderna e contemporanea Villa Franceschi, tel. 0541 693534
A cura: Istituzione Riccione per la Cultura, Associazione Impronte Adriatiche
Storia...
L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.
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