03 dicembre 2017

Ore 17

Cultura, Turismo

Spazio Tondelli, via Don Minzoni 1

Questa notte ho ancora un sogno

Spettacolo liberamente tratto da Elianto di Stefano Benni.

Domenica 3 dicembre, la Comunità Capi Scout Agesci Riccione 1, presenta lo spettacolo Questa notte ho ancora un sogno, liberamente tratto da Elianto di Stefano Benni, allo Spazio Tondelli alle ore 17.

 

Per il trentennale del gruppo Riccione 1, la Comunità Capi porta in scena i personaggi scaturiti dalla fantasia di Stefano Benni, nel primo riadattamento teatrale di Elianto. Insieme ai protagonisti, lo spettatore si troverà catapultato nel turbinio dei Mondi Alterei e con loro scoprirà quali sono gli ingredienti dei grandi sogni. Un altro mondo è possibile, un nuovo sogno ci aspetta... e insieme vedremo dove ci porterà.  

 

Può un sogno salvare un intero paese? Tristalia è ormai da anni in mano ad un terribile governo, che sottomette i suoi cittadini a colpi di sondaggi televisivi e notizie false. Ogni cinque anni le Contee devono guadagnarsi la loro autonomia vincendo i Giochi dell’Indipendenza, e questa volta la Contea 8 ha una sola missione: vincere un quiz per ragazzi, contro il più grande giocatore governativo. Elianto è l’unico abitante della contea in grado di vincere la sfida, ma è anche vittima della più orribile delle malattie: il Morbo Dolce. Nella solitudine della sua stanza a Villa Bacilla non può far altro che immaginare mondi incredibili, personaggi mirabolanti e fantasiosi. Rifugiarsi nei suoi grandi sogni… Sarà proprio nel sogno di questi mondi che Iri, Rangio e Bocca di Miele andranno alla ricerca del Senno di Elianto, la pozione magica che può far guarire il loro amico. I Mondi Alterei li aspettano: riusciranno a superare ogni avventura e a collezionare gli ingredienti del Senno? Riuscirà il giovane a partecipare alla sfida?

 

L'ingresso è libero.

 

Pagina Facebook  Comunità Capi Scout Agesci Riccione 1

 

A cura: Comunità Capi Scout Agesci Riccione 1, con il patrocinio del Comune di Riccione

Storia...

L'origine del nome (nella pronuncia locale Arciùn) deriva dal greco e risalirebbe alla occupazione bizantina del VI secolo d.C.: "archeion" è il nome di una pianta, la lappa, che cresce ancor oggi spontanea nelle ormai rare zone di spiaggia non occupate dagli stabilimenti e che doveva abbondare sul deserto litorale riccionese.

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